X-press – Deutsche Bank Magazine
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Interview by Laura Di Trapani
Il gioco ironico dell’arte
X-press è andato nell’atelier del pittore Nicola Pucci per parlare insieme d’arte e del suo mondo di colori e, personaggi. Influenze, passioni, abitudini e il modo di vedere la vita sono stati alcuni degli argomenti di discussione. Ecco cosa si sono detti.
X-press: Quale messaggio vorresti trasmettere attraverso i tuoi lavori?
Nicola Pucci: Quando concepisco un quadro non penso mai a qualcosa da comunicare. Dipingere innanzi tutto è per me un’esigenza, mi serve per dare sfogo ai tanti fantasmi che mi abitano.
X-press: Lavori quindi con le emozioni?
Pucci: Non è neanche così facile, perché poi inevitabilmente spunta vigile la ragione, ed è qui che inizia la partita. Mi piacciono i contrasti: dolce-salato, caldo-freddo, serio-faceto, dolce-violento e istinto-ragione, appunto. E al dramma, quando posso, preferisco l’ironia…per me, unica salvezza.
X-press: Ho notato un cambiamento nel dittico “Donna con galli”: hai eliminato del tutto la figura femminile rivoluzionando così il significato ed il titolo del tuo lavoro. Perché apportare una tale modifica a un’opera già ultimata?
Pucci: Non sempre sono convinto dei risultati di un quadro e quando non lo sono mi è impossibile non intervenire. Non succede mai a breve distanza passano sempre settimane se non mesi, da quando lo finisco. Sarà colpa del terzo occhio! Fortunatamente alcuni riesco a venderli prima… Ma è cosa frequente per molti artisti, e che fra questi ci sia Bacon mi conforta molto.
X-press: La tua passione per Francis Bacon è riconoscibile nella tua tendenza alla deformazione della figura, a volte fino alla mostruosità per descrivere la situazione dell’uomo con-temporaneo. Cosa ti colpisce di quest’artista?
Pucci: Bacon più di chiunque altro é riuscito a coniugare la figurazione con la gestualità e l’astrazione. Ed ecco assecondato quel mio desiderio di contrasti. L’urlo di dolore e di dramma di cui sono permeate le sue figure è qualcosa di straordinario. Così prende forma la sua gestualità che abbandona la mia ragione per toccare le mie corde emotive. E poi, che magnifico cromatismo!
X-press: Trovo la sede dei “Circoli” molto interessante, sia sono il profilo strettamente compositivo che per il significato celato al suo interno. Come nasce?
Pucci: Il primo quadro in cui notai questo sviluppo circolare, fu un quadro di van Gogh. Se non ricordo male si intitola “L’Ora d’aria”. Della circolarne mi interessa quel senso di non inizio e non fine e l’idea che i personaggi subiscono la loro stessa azione in questa sorta di moto perpetuo.
X-press: Quale altro artista è stato per te significativo?
Pucci: Altro incontro importante é stato col teatro di Ionesco. Subito rimasi colpito dall’ostentazione del non senso, dell’assurdo portato al parossismo e da come con cosi pochi elementi e senza quasi contesto riesce ad essere cosi incisivo. Tutta l’energia rimane tra i personaggi, come una scossa elettrica.
X-press: L’uomo da te rappresentato, da quale visione si origina?
Pucci: Sono un grande osservatore. Attraverso gli altri imparo a conoscere me stesso, studio gli atteggiamenti, i gesti, le reazioni. L’uomo è straordinario ma nello stesso tempo quante trappole ne limitano le potenzialità. le mie innanzi tutto.
X-press: Lo studio dei volti sovrapposti e le unioni improba-bili tra personaggi umani-animali decontestualizzati danno vita alla tua dimensione artistica, la terza dimensione.
Pucci: Sono solo la rappresentazione di alcuni momenti dell’uomo, come il confronto, lo scontro e la sovrapposizione di due teste, dal risultato assolutamente imprevedibile. Adoro le linee d’energia di due guance che aderiscono… sarà scontro o attrazione?
X-press: L’ironia di cui parlavi all’inizio: è questo il modo in cui trovi la risposta? Pucci: L’ironia non trova soluzioni, ma é un modo per andare avanti sperando che il domani sia migliore… ma quasi sempre non lo é.